Dal 6 al 14 settembre torna nella Capitale Short Theatre, il festival delle performing arts sulla scena internazionale contemporanea.
L'edizione 2019 di Short Theatre, festival delle performing arts sulla scena internazionale contemporanea, ha una sola parola d'ordine: Visione d’insieme. Quest'anno la ratio principale del festival muove dall'adozione di una prospettiva di relazione, dialogo e incontro, quello tra il passato e il presente, tramite uno sguardo - una visione appunto - sempre aperto e inclusivo.
L'indagine performativa è sempre pronta al cambiamento. Come la complessa realtà contemporanea, anch'essa si fa flessibile, versatile, assolutamente aperta a nuovi studi, al rovesciamento di prospettive e convinzioni radicate.
Quando e Dove
Il festival, che già dal 2006 pone la lente d'ingrandimento sulle performing arts e la creazione contemporanea a livello nazionale e internazionale, si snoderà dal 6 al 14 settembre tra vari spazi della Capitale quali La Pelanda, WeGil, Teatro Argentina, Teatro India e Carrozzerie n.o.t.
Per ben nove giorni il pubblico potrà assistere alle creazioni e alle visioni di Alessandra Di Lernia, Alex Cecchetti, AngélicaLiddell,Anne Lise Le Gac&Arthur Chambry, Barokthegreat, Claudia Castellucci, Deflorian/Tagliarini, DOM- + Boato\Danesin, Ginevra Panzetti/Enrico Ticconi, JahaKoo, Marie Losier, Mk, Motus, Nyamnyam, OKO DJ, Sara Leghissa/Strasse + Carlo Fusani, Shawala, Sirna/Pol, alle sonorizzazioni diTropicantesimo, alle riflessioni di Panorama Roma e alla programmazione speciale di OHT_Little Fun Palace.
I Protagonisti
Protagonisti indiscussi di quest'anno saranno, poi, la ritualità ipnotica del Leone d’Oro 2019 Alessandro Sciarroni e la discesa profonda negli abissi delle relazioni uomo-donna della finlandese/egiziana Samira Elagoz; le mappature musicali e politiche di Invernomuto e l’house senza confini del principe del voguing Kiddy Smile; la censura dentro e fuori di noi analizzata dal più volte premio Ubu Manuela Cherubini e l’epica della resistenza femminile di Marta Cuscunà; la riflessione sul corpo post-coloniale sviluppata dall’artista visivo Kader Attia e quella sul corpo come archetipo pop nella performance di norachipaumire; l’inventario delle parole di un territorio restituito da un juke box umano nell’ Encyclopédie de la parole di Jorise Lacoste e Elise Simonet e il catalogo di sogni e incubi stilato da Lancelot Hamelin per Italian Dreams, parte del suo progetto The Light House Project.
Visione d'insieme: dialogo tra cultura e istituzioni
A richiamo della sua Visione d'insieme, Short Theatre punta a rafforzare il dialogo con le principali realtà artistiche culturali nazionali e romane - Teatro di Roma, Carrozzerie n.o.t, NERO, Fanfulla 5/a,il Modulo Arti del Master in Studi e Politiche di Genere di Roma Tre, Da.Re – Dance Research, Dominio Pubblico – nonchè con enti e istituzioni della Capitale - Regione Lazio, Azienda Speciale Palaexpo - per rivolgere il suo messaggio artistico ad una platea sempre più ampia, favorendo la nascita di importanti partnerships tra cultura e amministrazione territoriale.
A testimonianza di tali dialoghi è l'apertura al festival per la prima volta degli spazi di WeGil, (storico palazzo di Trastevere dalle forme razionaliste ideate dall’architetto Moretti nel 1933), che ospiterà i primi due giorni di programmazione di Short Theatre con attività-simbolo del presente della città, come pure la partecipazione ad altri due progetti europei, INFRA e Festival of the Future, che si aggiungono a Fabulamundi Playwriting Europe, More ThanThis e Shift Key.
Il festival si conferma, dunque, anche quest'anno, snodo nevralgico del dialogo fra realtà artistiche e amministrazioni nella rigenerazione del territorio oltre che sede di evoluzioni che si pongono sempre più come uno specchio della nostra società.